wang1993 Prof. Member
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Geplaatst: 28-05-2017 09:17:39 Onderwerp: Cosa ci possono insegnare le ultime scarpe da corsa della Ni |
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Le Vaporfly Elite mirano ad abbattere la soglia delle due ore nella maratona — ma fin dove potrà spingersi la nike silver tecnica a migliorare le prestazioni atletiche? La Nike ha da poco nike silver annunciato le Vaporfly Elite, il nuovo prototipo di scarpa da corsa per maratoneti. Il modello non sarà messo in vendita o prodotto su larga scala perché progettato esclusivamente per Zersenay Tadese, world record nella mezza maratona, Lelisa Desisa, vincitore di due maratone di Boston e Eliud Kipchoge, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio. Sebbene ancora lontane dalla vendita al grande pubblico, la tecnologia alla base air max donna della progettazione e le aspettative riposte sul miglioramento delle prestazioni degli atleti possono dirci molto sul futuro dell’agonismo. Le Vaporfly Elite http://www.airmaxscarpe.it/ non hanno un bell’aspetto, almeno per tutti coloro che sono abituati alle scarpe più appariscenti della Nike. La loro forma sproporzionata e poco lineare salta subito all’occhio, ma la scelta estetica non è altro che il risultato di una calcolata somma di fattori mirata a un unico obiettivo: completare una http://www.airsportclub.it/ maratona entro le due ore — poco importa se le scarpe non siano belle in senso classico. Secondo Tony Bignell – vice presidente del reparto footwear innovation della Nike – le Vaporfly Elite sono la soluzione per abbattere il muro delle due ore, rimasto intatto dal lontano 1906 quando il canadese Billy Sherring scese per la prima volta sotto le tre ore. Le speranze di Bignell ruotano intorno http://www.mascarpone07.it/ a tre fattori: il peso, in grado di ridurre l’energia nel sollevare il piede dal suolo; l’ammortizzazione, per supportare le ossa e i muscoli; e la propulsione per aumentare la velocità del corridore. Negli anni la ricerca si è interrogata intorno a queste tre semplici variabili, capaci di modificare sensibilmente le prestazioni di un atleta. I tre corridori testeranno questa primavera i nuovi modelli durante il Breaking2 project, una simulazione di una maratona presso l’autodromo di Monza. Gli organizzatori mettono l’accento sulle capacità della scienza di portare l’uomo ad una condizione che solo 50 anni fa sembrava impossibile. “È una di quelle grandi barriere del potenziale umano” afferma Bignell, “siamo arrivati ad un punto in cui sembra che ci siano le giuste scoperte scientifiche”, continua Matthew Nurse, responsabile di Nike Sports Research Lab. |
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